Bellone vino bianco

Origine e storia del vitigno

Il Bellone è un antico vitigno a bacca bianca autoctono del Lazio, conosciuto e apprezzato sin dall’epoca romana. La sua origine si colloca nella zona dei Colli Albani e dell’Agro Pontino, in provincia di Roma e Latina, dove è coltivato da secoli, soprattutto nei territori di Cori, Anzio, Nettuno e Aprilia.

Le prime menzioni scritte risalgono al XVII secolo, ma le sue radici sono molto più antiche: alcuni studiosi lo collegano al “uva pantastica” citata da Plinio il Vecchio, nota per la sua “dolcezza e robustezza”.

Per secoli è rimasto un vitigno rustico e contadino, utilizzato per produrre vini semplici e generosi, ma grazie al rinnovato interesse per le varietà autoctone, negli ultimi decenni ha conosciuto una rinascita qualitativa straordinaria.

Oggi il Bellone rappresenta una delle più autentiche espressioni bianche del Lazio, capace di raccontare il legame tra mare, suolo vulcanico e tradizione contadina con eleganza e personalità.

Caratteristiche ampelografiche

• Foglia: media, orbicolare o trilobata.

• Grappolo: medio-grande, conico o piramidale, compatto.

• Acino: sferico, con buccia spessa e pruinosa di colore giallo dorato che tende all’ambrato a maturazione completa.

• Epoca di maturazione: medio-tardiva.

Il Bellone è un vitigno resistente, vigoroso e adattabile, ma dà il meglio di sé nei suoli vulcanici e sabbiosi del litorale laziale, dove beneficia delle brezze marine che donano sapidità e freschezza.

È poco sensibile alle malattie e alle muffe, caratteristica che lo rende adatto anche alla sovramaturazione o a vendemmie tardive, da cui si ottengono ottimi vini dolci naturali.

Zone di produzione e diffusione

Il cuore produttivo del Bellone è nel Lazio meridionale, in particolare:

• Provincia di Latina: Cori, Cisterna, Aprilia e l’Agro Pontino, dove il Bellone è presente nei vini Cori DOC e Lazio IGT.

• Provincia di Roma: Anzio e Nettuno, dove viene coltivato su sabbie marine e tufo, contribuendo ai vini Nettuno DOC e Anzio DOC.

• Zone emergenti: Castelli Romani e Colli Lanuvini, dove alcuni produttori lo vinificano in purezza per valorizzarne la personalità.

Negli ultimi anni è stato riscoperto anche in versione monovarietale, dando origine a vini bianchi di notevole spessore, riconosciuti per personalità, sapidità e autenticità territoriale.

Tecniche di vinificazione

Il Bellone è un vitigno duttile, che può essere vinificato:

• In acciaio inox, per esaltare freschezza, mineralità e profumi fruttati.

• Parzialmente in legno, per ottenere vini più strutturati, cremosi e longevi.

• Con macerazione sulle bucce o fermentazione spontanea, in alcune versioni “naturali” e artigianali, che mettono in risalto la sua componente mediterranea e salmastra.

La fermentazione a temperatura controllata (tra 14 e 16 °C) permette di preservare la fragranza aromatica. Alcuni produttori effettuano un affinamento sui lieviti (sur lie) per aumentare complessità e corpo.

Profilo organolettico del vino Bellone

Aspetto visivo

• Colore: giallo paglierino intenso con riflessi dorati; tende all’ambrato con l’evoluzione.

• Limpido, brillante e con buona consistenza.

Profumo

• Aromi mediterranei e solari, con un profilo riconoscibile:

  • frutta gialla matura (pesca, albicocca, melone),

  • agrumi (cedro, scorza d’arancia),

  • fiori di campo, camomilla, miele, erbe aromatiche, note minerali e iodate.

• Le versioni più evolute o affinate in legno offrono nuance di nocciola, vaniglia, spezie dolci e idrocarburi leggeri.

Gusto

• Al palato è morbido, sapido e armonico, con una spiccata freschezza marina e una trama minerale persistente.

• Corpo medio o pieno, con struttura rotonda e finale lungo e agrumato.

• Nei migliori esempi si percepisce un equilibrio perfetto tra morbidezza fruttata e spina acida-sapida, che gli conferisce eleganza e longevità.

Abbinamenti gastronomici

Il Bellone è un vino profondamente mediterraneo, ideale per la cucina di mare e le preparazioni leggere ma gustose:

• Antipasti di pesce e crostacei.

• Primi piatti con frutti di mare, vongole, bottarga, risotti al limone o alle erbe.

• Pesce alla griglia o al forno, calamari, orate, triglie, tonno bianco.

• Formaggi freschi e caprini, insalate di mare e verdure di stagione.

• Le versioni dolci (da uve surmature) si abbinano splendidamente a pasticceria secca, crostate e formaggi erborinati.

Temperatura di servizio:

• 8–10 °C per le versioni giovani e fresche;

• 12–13 °C per le versioni più strutturate o affinate.

Carattere del Bellone 

Il Bellone è un vino che parla di Lazio autentico, di mare e tufo, di luce e tradizione. Il suo carattere combina freschezza e morbidezza, con un tocco minerale e salmastro che lo rende unico nel panorama dei bianchi italiani.

È un vino che sorprende per la sua modernità naturale: pur essendo un vitigno antico, oggi risponde perfettamente ai gusti contemporanei, che prediligono vini fruttati, sapidi e identitari.

Nelle mani dei migliori produttori, il Bellone sa essere al tempo stesso territoriale e raffinato, con un equilibrio che lo avvicina, per eleganza e tensione, ai grandi bianchi vulcanici italiani (come il Greco di Tufo o il Fiano).

Conclusione

Il Bellone è il simbolo della rinascita enologica del Lazio, un vitigno che dopo secoli di anonimato è tornato protagonista grazie alla sua personalità mediterranea e alla finezza gustativa. È un vino che racconta il legame profondo tra terra e mare, con una voce chiara, sincera e moderna.

Nelle versioni migliori, il Bellone si afferma come uno dei bianchi autoctoni più interessanti del Centro Italia, capace di emozionare per equilibrio, eleganza e autenticità territoriale.

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